Il gioco è una cosa seria anche se, tendenzialmente quando ne parliamo lo associamo all’infanzia o all’adolescenza, come se questo avesse valore solo nel contesto evolutivo. Se da una parte quanto affermato è vero, dall’altra il gioco è fondamentale anche in età adulta. Il gioco è, infatti, uno dei tratti distintivi dell’esperienza umana perché aiuta l’uomo a comprendere dinamiche e relazioni sociali.
Lo sanno bene i nostri amici “Nuvoletta e Semola e i giochi dei nonni” che hanno animato la mattinata di venerdì 29 Agosto qui a Casa Maran! La sala rossa è diventata un vero museo interattivo di giochi di legno: Flipper, Tris, Tangram, Pesca sportiva, Spara Elastici, Biliardo, Memory, tutto posizionato e gradevolmente animato dai nostri suscitatori di entusiasmo per il gioco dimenticato.
Ai nostri residenti è bastato avvicinarsi ai tavoli per recuperare il vero spirito del gioco: divertirsi, mettersi in relazione, attivare la curiosità e creare aggregazione; è proprio in queste occasioni che il gioco diventa un mezzo per riscoprire la propria autenticità e riaccendere la spontaneità, allentando le voci critiche interne e permettendo di vivere momenti di svago e libertà. Qualcuno era curioso di provare tutti i giochi, qualcun altro preferiva rimanere nella stessa postazione e altri intraprendevano sfide interminabili, o si cimentavano nei cervellotici tangram; questo ha dimostrato, come scriveva il filosofo Platone, “che si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”.
Al termine dell’attività alcune signore, che avevano dimostrato un po’ di diffidenza, hanno ammesso che si sono divertite tanto e che il tempo è volato, altre mi hanno riferito di poter fare a breve un altro momento di aggregazione e coinvolgere più persone.
“Nell’uomo autentico – affermava il filosofo Friedrich Nietzsche – si nasconde un bambino che vuole giocare” ed è proprio vero, per qualche ora siamo ritornati tutti un po’ bambini.
A cura del Servizio Educativo di Casa Maran